un romanzo di Antonio Sauchella
“Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni”
Fedor Dostoevskij.
Questa la convinzione dell'autore, il quale ripercorre il suo cammino all'interno di numerose prigioni senza usare fronzoli, né forzature, né mezzi termini: siamo di fronte alla testimonianza cruda e commovente di un uomo che ha visto l'inferno ma è riuscito ad uscirne. Vive anni pieni di dolore e di speranza descrivendo minuziosamente su alcuni quaderni i volti, le vicende, le sofferenze e le piccole gioie; i desideri e le delusioni, sempre sospeso tra la vita e la morte e diviso tra la tentazione di una esistenza da criminale e il bisogno di riscatto. Con dovizia di particolari vengono descritte le prigioni italiane e francesi, con i loro limiti ed i loro meriti e le contraddizioni che smascherano l'ipocrisia di una società che ancora fatica a perdonare chi ha sbagliato. Un libro da leggere d'un fiato che non lascia spazio ad artifizi perché solo la verità su sé stesso ha reso quest'uomo finalmente e definitivamente LIBERO.
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GENERE: Romanzo
COLLANA: ND
N IN COLLANA: ND
PUBBLICAZIONE: 28/03/2022
PAGINE: 152
PREZZO: €15,00
ISBN: 978-88-31243-58-2
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Antonio Sauchella è nato a Benevento. Lavora al “Borgo sociale” di Roccabascerana presso “Sale della terra”. Ha una moglie, Cinzia, e due figli: Mario e Lidia. Attualmente, è il referente per “Borghi della lettura” nel Comune di Torrecuso. Il suo desiderio è portare testimonianza delle sue esperienze ai giovani, affinché comprendano la giusta strada da intraprendere e non si lascino fuorviare dalle cattive compagnie e dai cattivi pensieri. Orgoglioso del suo lavoro, che svolge con passione, è di supporto a giovani con problemi psichici.