un saggio di Matteo Tomassoli
Un saggio discorsivo, ben articolato e denso di punti e spunti interessanti. Si tratta di una lunga riflessione sulla filosofia del diritto, anche per non addetti ai lavori, che parte da Bobbio per giungere a Hume, dopo essersi a lungo soffermata su Hans Kelsen, con ampie incursioni sulla filosofia politica di Carl Schmitt, su Herbert Hart, su Walter Benjamin e altri studiosi. L’intento dell’autore è anzitutto rispondere alla domanda fondamentale circa il motivo dell’esistenza del diritto, per osservare sostanzialmente che:
1) il diritto "è un oggetto, un insieme di tecnicismi fatti e creati dagli esseri umani e per i medesimi esseri umani, in vista del comportamento di esseri umani. E tale osservazione è vera tanto nello spazio quanto nel tempo";
2) il diritto ha bisogno di un metodo scientifico e oggettivo. In conclusione, il lavoro del filosofo del diritto ha un grande risvolto nella vita concreta, sia sulle leggi esistenti sia su quelle che il Parlamento dovrà approvare.
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GENERE: Saggio
COLLANA: ND
N IN COLLANA: ND
PUBBLICAZIONE: 01/05/2023
PAGINE: 122
PREZZO: 15.00 €
ISBN: 978-88-31243-83-4
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Matteo Tomassoli, nato a Pesaro il 15 maggio 1978, si è diplomato al liceo scientifico della città natale. Ha visto pubblicate tre sue lettere nella "Stanza di Montanelli" del Corriere della Sera. Due suoi racconti sono stati inseriti in due diverse antologie della casa editrice Ibiskos di Empoli. Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza all'Università di Urbino con una tesi in filosofia del diritto dal titolo "Su Hans Kelsen e il fondamento del diritto"; il presente lavoro "Note sul fondamento del diritto" ne è la naturale prosecuzione, ampliamento ed approfondimento.